Pennabilli

ph. Enrico Partisani

Pennabilli (provincia di Rimini) è una città medioevale dell’entroterra di Rimini, situata nella  regione storica del Montefeltro (nota per le possenti rocche di San Leo, Sassocorvaro e

 Sant’Agata Feltria), patria elettiva del Maestro Tonino Guerra. Comune a sud dell’Emilia Romagna al confine con Marche e Toscana, il territorio comunale è inserito nel “Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello”, ed è parte della “Comunità Montana Altavalmarecchia”. Pennabilli nel 2010 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento “Bandiera Arancione” rilasciato dal Touring Club Italiano; questo riconoscimento è il marchio di qualità turistico ambientale destinato alle piccole località dell’entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. Sede Vescovile della Diocesi di San Marino – Montefeltro, città che ospita 5 musei (Museo Diocesano A. Bergamaschi, il Museo diffuso “Luoghi dell’Anima”, il Museo del calcolo “Mateureka”, il “Museo Naturalistico”, il Museo “Il Mondo di Tonino Guerra) inoltre si svolge l’importante Mostra Mercato Nazionale dell’Antiquariato, evento organizzato da 41 anni tutte le estati nel mese di Luglio.

La Città di Pennabilli nacque nel 1350 dalla fusione di due preesistenti castelli: “Penna”, che fu culla del leggendario casato dei Malatesta (lo stesso di quel Paolo che con Francesca continua a vivere nei versi della Commedia), fu chiamato così perché costruito su di un appuntito sperone roccioso; “Billi” prese il nome di una comunità etrusca, devota al dio del fuoco Bel, o forse stanziata in un luogo aereo, bil. Il tempo, che si è portato via i due castelli, ha lasciato alla città un centro storico molto suggestivo e pregevoli opere d’arte. Pennabilli nel 2010 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento “Bandiera Arancione” rilasciato dal Touring Club Italiano; questo riconoscimento è il marchio di qualità turistico ambientale destinato alle piccole località dell’entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità.

A Pennabilli bisogna lasciarsi trasportare dalla curiosità e girovagare senza meta, godendo indisturbati la quiete che vi regna. La ricompensa è scoprire i tesori lasciati dalla storia e le sottili invenzioni poetiche del Maestro Tonino Guerra collocate tra le mura degli edifici a portare nuove emozioni in antichi luoghi. A fare da sfondo, il verde e rigoglioso anfiteatro del monte Carpegna e del Fumaiolo, e il largo e sassoso letto del fiume Marecchia cantato anche da Ezra Pound.

ortoL’importante portavoce della valle del “piccolo mare” (dal latino “Marecula”) è da alcuni decenni Tonino Guerra, sceneggiatore dei più grandi film di Fellini, Antonioni, Rosi, i Taviani, Anghelopulos e Tarkovskij che, stabilitosi a Pennabilli nel 1989, ha ridato vita non solo al paese ma a tutto il comprensorio, con un vincente connubio tra poesia e territorio. Così, fanno compagnia al visitatore che si incammini nel borgo, gli alberelli dai pomi dolci e succosi assaporati dei nostri nonni ed oggi non più coltivati se non da collezionisti, ospitati in un loro giardino-museo, l’Orto dei frutti dimenticati; i sei orologi solari dipinti sugli edifici della Strada delle meridiane, che ci ricordano i diversi modi utilizzati in passato per misurare il tempo; le misteriose presenze scultoree che popolano un prato cinto dalle mura di una casa diroccata, il Santuario dei pensieri.
“Il più sguarnito museo del mondo” è quello dedicato a L’Angelo coi Baffi del pittore Luigi Poiaghi (olio su tela): un solo quadro presente nella chiesetta dei caduti è ispirato ad una poesia di Tonino Guerra, nata con l’intento di invitare a nutrire i propri desideri.
E ancora, allontanandosi di pochi chilometri, a Bascio è sorto Il Giardino pietrificato con “tappeti” di ceramica sistemati sull’erba alla base di una torre millenaria; a Sant’Agata Feltria gorgoglia la Fontana della lentezza; mentre un belvedere dal quale affacciarsi sulla valle, ricordando con un pensiero Federico Fellini e Giulietta Masina (Il Campo dei nomi), è stato realizzato tra i ruderi del vicino castello di Petrella Guidi.
Tutte queste opere vengono significate e racchiuse nel museo diffuso I luoghi dell’anima.

Pennabilli, città vescovile dal XVI sec., ospita ben 4 musei: oltre al Museo “I Luoghi dell’Anima” descritto in precedenza, si può visitare il Museo del calcolo “Mateureka”, il “Museo Naturalistico” e il Museo “Il Mondo di Tonino Guerra”. Il Mateureka – Museo del Calcolo posizionato nel settecentesco palazzo del vecchio comune è un museo originale e dinamico dislocato su 4 piani. Il percorso al suo interno si sviluppa attraverso: la storia del calcolo, le macchine da calcolo, le idee e i concetti della matematica, l’informatica. Il Museo Il Mondo di Tonino Guerra ospita le idee e le arti del poeta e sceneggiatore Tonino Guerra, ma è nel contempo sede dell’associazione omonima, centro culturale per corsi e meeting relativi a cinema, poesia ed arte. In prossimità del centro storico si può visitare il Museo Naturalistico del Parco del Sasso Simone e Simoncello, una delle “porte di accesso” al parco naturalistico di cui Pennabilli è comune integrante; il museo contiene oltre ad una fornita biblioteca informativa sul Parco e le sue caratteristiche ambientali, numerosi diorami che riproducono le specie animali e vegetali rappresentative del territorio.

E’ possibile inoltre visitare il Teatro Vittoria, tipico teatrino anni ’20 all’italiana con tre ordini di palchi; la Campana di Lhasa e i Ruderi del Castello di Penna: nel punto dominante del Castello di Penna, è posizionata la copia della campana di Lhasa (Tibet), unico reperto rimasto dalla missione in Tibet dei Frati Cappuccini, tra cui Padre Orazio Olivieri da Pennabilli, XVIII sec, il monumento richiama la tolleranza tra religioni, oltre alla campana espone le tradizionali preghiere tibetane ed è stato inaugurato da Sua Santità il Dalai Lama nel luglio 2005.
Altri luoghi particolarmente suggestivi e interessanti sono le porte d’accesso ai castelli con gli stemmi dei signori Malatesta e Montefeltro, il monastero di clausura delle suore Agostiniane, i torrioni rinascimentali e la fortificazione muraria, la piazzetta delle Are, e gli edifici storici che caratterizzano il centro.

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